12 settembre 2016

 

Terremoto: i benefici che potrebbero portare le tecniche naturali ed energetiche

 

A distanza di poche settimane, l'emergenza per il terremoto che ha colpito il centro Italia sta cedendo il passo alla lunga fase della ricostruzione e del ritorno della popolazione ad una situazione che possa essere definita di normalità. Anche se la parola normalità, dopo tragedie di questa portata, sembra quasi difficile da pronunciare.

In queste situazioni, di solito, anche nei reportage che se ne occupano anni dopo, ci si concentra prevalentemente sulla ricostruzione urbanistica, architettonica, edilizia. Molto meno sembra essere presa in considerazione la situazione del danno causato alle persone. Ovviamente vengono gestite le situazioni di gravi traumi fisici e psicologici ma non sembra nelle priorità (e forse nelle conoscenze) di chi gestisce questi passaggi, l'intervento sulla popolazione.

Parliamo del danno energetico, dove per energetico dobbiamo intendere tutta quella gamma di blocchi emotivi che si rivelano successivamente causa di disagi e disturbi. Ovviamente queste considerazioni implicano una consapevolezza dell'essere umano e dell'intero Universo come energia. E sappiamo che non si tratta, ad oggi, di una consapevolezza diffusa, né tra l'opinione pubblica, né tra le istituzioni competenti. Superficialmente vengono considerate idee di “gente un po' strana”, ignorando che è la fisica quantistica a dimostrarlo ogni giorno di più. Eppure, tante persone sanno e si occupano del benessere delle persone con questa consapevolezza.

Le persone che conoscono, praticano, insegnano le tecniche e le discipline che intervengono sui blocchi emozionali (EFT, Logosintesi® e altre), possono forse immaginare quali e quanti blocchi energetici si sono formati in questi giorni. Dolore, perdita di persone amate, sradicamento dalla propria abitazione, situazioni di emergenza quotidiana, paura rinnovata ad ogni sussulto del suolo. Migliaia di persone coinvolte che si trovano in questa situazione. Migliaia di persone destinate, molto probabilmente, a convivere con questi “mondi congelati” e coi loro condizionamenti, per il resto dei propri giorni. Alle situazioni personali poi dobbiamo aggiungere la situazione collettiva: siamo tutti collegati energeticamente, possiamo immaginare quale sia il trauma collettivo che si può generare durante queste tragedie?

Eppure qualcosa si potrebbe fare. Oggi le tecniche energetiche ci sono e sappiamo quali risultati portano. L'utilizzo con le persone coinvolte porterebbe aiuto e sollievo. Certo, non sono conoscenze diffuse ed accettate ma queste sono situazioni destinate a cambiare. Sarebbe pensabile, immaginabile, auspicabile un intervento di questo tipo in aiuto delle tante persone colpite? Se al momento può sembrare difficile, il pensiero comune di tante persone e quello che poi si genera potrebbe essere un inizio, un primo collegamento sinaptico che possa portare ad un passo avanti nella consapevolezza collettiva.