Dove va la rabbia nel corpo

 

Come oggi sappiamo, grazie alle conoscenze offerte dalle 5 Leggi Biologiche, le percezioni emotive sono all'origine dei sintomi che poi si manifestano nel corpo.

Quando viviamo qualcosa che attiva una percezione (e quindi una reazione) possiamo osservare una corrispondenza puntuale tra l'emozione e una zona del corpo corrispondente.

La rabbia è una delle emozioni primarie. Come tutte le emozioni ha un'utilità, ci serve per superare una situazione che percepiamo pericolosa. E' un'emozione che tutti proviamo, chi più, chi meno. Ognuno però la percepisce in modo soggettivo. Per questo le conseguenze nel corpo e nel comportamento sono diverse da persona a persona.

In Natura, le emozioni sono vitali e il loro funzionamento è ottimale quando hanno una durata e un'intensità limitata. Quando le emozioni sono eccessivamente intense o durano molto a lungo la loro utilità vitale si trasforma in qualcosa che può essere dannoso per la persona e per l'organismo. E portano a quelli che poi chiamiamo sintomi e malattie.

Anche la rabbia diventa dannosa quando è eccessiva o molto frequente.

 

Visto che abbiamo una corrispondenza puntuale tra emozione e zone del corpo corrispondenti, dova va la rabbia nel corpo?

Le zone del corpo collegate alla rabbia sono 3:

- stomaco e duodeno

- fegato, cistifellea e dotti biliari

- pancreas e dotti pancreatici

Il coinvolgimento prevalente di un organo anziché un altro è condizionato dalla percezione soggettiva e da alcune sfumature emozionali del rancore che si prova.

Quindi alcune persone manifesteranno più gastriti o ulcere a stomaco o duodeno, altri avranno sintomi più evidenti ai dotti biliari (fegato) e cistifellea, quindi epatiti; altri ancora attiveranno il pancreas e i dotti pancreatici che portano i succhi pancreatici nel tubo digerente, quindi pancreatiti.

Un eccesso di ira, rancore, rabbia, porta quindi conseguenze nell'organismo che sono assimilabili a intossicazioni, come può avvenire con un alimentazione inadatta.

La necessità di depurare l'organismo coinvolge anche le intossicazioni di origine emozionale. Ci sono persone che si alimentano bene e poi vivono in balia della rabbia, arrivando quindi a manifestare sintomi poco spiegabili se si prende in considerazione solo l'alimentazione.

L'osservazione che possiamo ascoltare in questi casi è del tipo “metto tanta attenzione alla mia alimentazione, com'è possibile che abbia questo sintomo allo stomaco?”. Oppure a fegato e colecisti. Oppure al pancreas.

La risposta è semplice quanto ignorata: il cibo è molto importante, quello che vive la persona lo è ancora di più (leggi anche qui).

 

Come possiamo fare una depurazione dalla rabbia?

Vediamo due possibilità.

Una è di aiutare gli organi coinvolti. Ad esempio con un ciclo di trattamenti di Riflessologia plantare, in cui andremo a stimolare soprattutto gli organi e apparati coinvolti da questa emozione (fegato, colecisti e dotti biliari, pancreas e dotti pancreatici, stomaco e duodeno).

 

La seconda possibilità è intervenire sulle percezioni emotive, andando a sciogliere quei blocchi energetici che attivano la rabbia e la rendono eccessiva o troppo frequente.

 

 

Di fatto, due percorsi di depurazione, uno a partire dal corpo, l'altro a partire dalle emozioni.

Sempre con un obiettivo: il benessere della persona.

 

 

3 marzo 2024