Fibromialgia: l'abbraccio stritolante

 

Con il termine fibromialgia vengono definiti diversi sintomi. Tra questi, dolori ai tessuti muscolari, in varie zone del corpo, una debolezza nel movimento, attitudine comportamentale ad un atteggiamento depresso, a volte anche disturbi nel sonno.

In effetti, anche nella mia esperienza, ho incontrato persone con sintomi pittosto vari e diversi a cui era stata attribuita questa diagnosi.

Una particolarità è che la persona descrive questi dolori muscolari, anche forti, senza che poi si riscontri un'infiammazione o altro che li giustifichi. E questo li rende dolori "incomprensibili".

Capita così che la persona non venga creduta, quasi come se questi sintomi se li inventasse un po'. E questo è un elemento che va ad aumentare ulteriormente lo sconforto della persona interessata.

Per la medicina ufficiale la fibromialgia è considerata una malattia poco comprensibile e le cause sono ancora sconosciute.

Di grande aiuto può rivelarsi la Naturopatia e un'osservazione psicobiosomatica. Vista da un modello di osservazione naturale e biologico, anche la fibromialgia può essere compresa e ricondotta ad un processo di adattamento che la persona mette in atto verso ciò che vive.

A partire, vale sempre la pena ricordarlo, da un'osservazione personalizzata e dall'ascolto della persona. Ogni persona è unica nelle proprie percezioni e manifestazioni sintomatiche.

Nel caso dei dolori muscolari possiamo osservare che la persona è come se fosse sotto sforzo, come se quei muscoli fossero molto attivi (e lo sono). Non si tratta qundi di un dolore da rilassamento, da processo vagotonico, come accade per la maggior parte dei sintomi muscolari.

Qui la persona sta facendo uno sforzo muscolare con quella parte del corpo (o con tutto il corpo se il sintomo è diffuso).

Ricordando sempre che il corpo è estremamente intelligente, la domanda da farsi è: a cosa serve questo sforzo?

Ecco allora emergere che la persona ha la percezione di qualcosa che ne limiti fortemente il movimento, l'espressione, la possibilità di vivere per ciò che sente. Qualcosa di forte, bloccante. Quasi un abbraccio stritolante.

Come se fosse stretta da una camicia di forza, da una morsa, da sabbie mobili, che ne impediscano il movimento. Lo sforzo muscolare ha l'obbiettivo biologico di liberarsi da ciò, di fuggire da questo.

Quello che osserviamo frequentemente è che le persone che soffrono di questi sintomi hanno spesso situazioni nella propria cerchia familiare che sono opprimenti, limitanti, pesanti. Magari l'obbligo di accudire qualcuno, il dover sottostare ad una relazione o a situazioni che impediscono di muoversi seguendo il proprio sentire. Situazioni dalle quali la persona, nella sua personale percezione, si sente bloccata, intrappolata.

L'astenia, ovvero la stanchezza presente, può essere una conseguenza di questi sforzi intensi. Oppure, sempre andandolo a verificare sulla singola persona, può essere un affaticamento dato dalla carenza di produzione di cortisolo. In questo caso potremo rilevare la percezione di aver sbagliato strada nella vita, aver fatto scelte che si percepiscono come sbagliate.

Altre possibili cause possono essere ricercate in situazioni transgenerazionali, in qualcosa di presente nel sistema familiare che viene trasmesso alla persona che si ritrova ad avere questi sintomi.

 

Come aiutarsi

Un primo passo è quello di considerare i sintomi distintamente, andandoli ad osservare nella realtà percettiva della specifica persona, aldilà dell'etichetta diagnostica.

Se la persona si limita a diminuire la manifestazione sintomatica, saranno di aiuto trattamenti e tecniche che portino ad un rilassamento, ad una attivazione di processi vagotonici nella zona del corpo interessata. La Riflessologia plantare è una tecnica antica ed efficace, che permette di agire in modalità riflessa (la stimolazione avviene sui piedi) negli organi e apparati corporei. I trattamenti saranno inizialmente più frequenti, 2-3 a settimana, per poi ridursi a 1 trattamento alla settimana quando il dolore si riduce.

Per chi desidera invece intervenire sulle cause, quindi in modo più efficace e magari risolutivo, può essere di grande aiuto un percorso di osservazione psicobiosomatica e di riequilibrio delle proprie percezioni emozionali.

Questi percorsi implicano la disponibilità ad intervenire ad un livello più profondo, finalizzato alla crescita personale.

Qualora emergessero situazioni transgenerazionali potrà essere di aiuto in percorso di indagine e conoscenza attraverso il proprio genosociogramma (leggi anche qui), andando a portare equilibio e amore in quelle situazioni della propria famiglia di origine che si riveleranno causa dei sintomi definiti di fibromialgia.

 

12 aprile 2025